venerdì 22 maggio 2009

Due parole tra donne. Imma e la sua battaglia.

di Lavinia Capogna

Ho intervistato Imma Battaglia, simpatica ed intelligente leader del movimento gay, lesbico, bisex, trans e queer (Glbtq).

Imma é nata a Portici, vicino Napoli, il 28 marzo 1960. Laureata in matematica e campionessa sportiva è stata la presidente del circolo Mario Mieli, il primo circolo omosessuale di Roma nato 25 anni fa. Negli anni 90 ha fondato il circolo Digayproject e il sito Digayproject.org. Ha organizzato il Word Gaypride di Roma del 2000 e il Gayvillage, sempre a Roma. Alle votazioni Europee è candidata per Sinistra e Libertà, nel meridione, insieme a Nichi Vendola. E' apparsa più volte in tv. Nonostante la sua notorietà è una donna gentile e pronta al dialogo con tutti e con un'ironia tutta partenopea unita ad una grande attività per i diritti negati a gay, lesbiche, bisessuali e transessuali e a ogni persona discriminata.
La tua candidatura in Sinistra e Libertà alle vicine votazioni europee è importante anche per portare la voce di tutte le minoranze in Europa. Quali i diritti negati per cui lottare?
Dall'Europa può venire una nuova stagione per i diritti civili. Personalmente rappresento una storia di 20 anni di impegno sui diritti civili delle persone omosessuali.
Se pensiamo che l'Italia è indietro rispetto a molti altri paesi europei, il mio diventa quasi un gesto simbolico e di impegno civile perchè le libertà non siano dimenticate da una politica che troppo spesso non se ne occupa.
Da vent'anni fa che cosa è migliorato per lesbiche, gay e trans grazie alle lotte del movimento Glbt?
C'è sicuramente maggiore libertà individuale e un più forte livello di visibilità individuale e sociale. I giovani di oggi vivono meglio nell'insieme la propria omosessualità di quanto non accadesse vent'anni fa. Ma questa trasformazione non è coincisa con la conquista di diritti concreti. Penso ad esempio alle unioni civili men che meno al matrimonio, alla genitorialità, eppure sono sempre di più le coppie stabili e anche quelle con figli. Così come ancora c'è una percezione dell'omofobia che passa dall'ambiente familiare al lavoro, ad esempio. Insomma è una situazione di grandi miglioramenti in cui c'è più forza nel dichiararsi, c'è molta più libertà individuale, ma mancano ancora alcuni fondamentali diritti.
Come si può sconfiggere l'omofobia?
L'omofobia si sconfigge innanzitutto con un passaggio culturale molto importante. L'omosessualità non va più considerata un'anomalia rispetto alla normalità, ma semplicemente un'altra condizione dell'essere. La normalità dell'essere omosessuale è una grande conquista.
Ci vuole un impegno culturale che significa fare un lavoro serio nelle scuole, verso i giovani, sui luoghi di lavoro, ma serve anche una legge che punisca i reati d'odio.
Che consigli daresti a una ragazza lesbica in difficoltà?
Dipende dai singoli casi e da quali sono le difficoltà. Non sentirsi unici al mondo e isolati e avere l'obiettivo di fare della propria omosessualità ragione per essere felici. Poi sulle singole difficoltà le associazioni possono intervenire caso per caso e dare una mano. C'è una rete di sostegno che trova nelle associazioni un buon punto di riferimento.
Pensi che il coming out di persone celebri come quello che ha fatto Jodie Foster nel 2007 sia utile per aiutare lesbiche, gay e trans?
Certo. La visibilità è un passaggio importante a maggior ragione se viene da personaggi e volti noti.
C'è una canzone o un film o un libro a tematica gay che ami particolarmente?
Resto all'attualità. La straordinaria interpretazione di Milk di Sean Penn mi ha colpita molto quest'anno. Quel suo voler reclutare tutti e creare pian piano un movimento che è diventato poi una lobby fortissima in America è stato un bagno di rinnovata vitalità.
Digayproject, il circolo romano, da te fondato quali attività svolge?
Di Gay Project è una realtà molto vivace che lavora soprattutto su singoli progetti. Ne ricordo due, il premio Maria Baiocchi per le migliori testi di laurea su studi di genere, anche quest'anno entro il 31 dicembre si possono inviare le tesi e partecipare, l'altro che sta per partire è un progetto contro l'aids e le malattie sessualmente trasmissibili. Un progetto importante che si avvarrà di moderne tecnologie informatiche per essere un punto di riferimento di informazioni ma anche di aiuto concreto attraverso il coinvolgimento di medici e specialisti.
Che cosa auguri per l'avvenire a tutti gli omosessuali?
Di potere fare un gay pride che sia finalmente una vera giornata di festa, una festa di libertà e di diritti acquisiti.

http://www.gionata.org/notizie/approfondimenti/due-parole-tra-donne.-imma-e-la-sua-battaglia.html

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